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Trascrizione
Le supernove sono le più potenti esplosioni nell’universo.
Rilasciano un’energia tale da brillare più delle galassie.
Non esistono metafore per descrivere la loro potenza.
Se per magia il Sole diventasse una supernova,
sapreste cosa si prova ad essere colpiti dall’energia di un’esplosione nucleare
ogni secondo, per settimane.
Sebbene le supernove siano i motori della creazione,
le fucine degli elementi alla base della vita,
sono anche in grado di sterilizzare intere regioni di una galassia.
Quindi cosa accadrebbe se la Terra venisse colpita?
A grandi linee, ci sono due modi per creare una supernova.
L’implosione del nucleo di una stella massiccia
o, più raramente, una nana bianca che accumula abbastanza massa
da innescare una fusione nucleare esplosiva.
L’esito è lo stesso: un’esplosione di supernova.
Se pensiamo alle esplosioni sulla Terra,
pensiamo a qualcosa che accade e finisce in fretta.
Ma una supernova è più simile ad un’eruzione vulcanica
seguita da una tsunami.
All’inizio c’è una variopinta palla di gas incandescente in espansione
che dà vita ad una spettacolare nube che splenderà per circa un mese.
Ma non finisce qui.
Gas incandescenti e pericolosi fuoriescono a 10.000 km/s
attraversando il vuoto dello spazio e spazzando via il gas interstellare.
Questo muro di gas si espanderà per decine di migliaia di anni
arrivando a coprire dozzine di anni luce, finché non si raffredderà,
disperdendo il suo materiale nella galassia.
Cosa accadrebbe se questo tsunami stellare ci colpisse?
Beh, il danno dipende da quanta strada ha percorso.
Stadio 1: Migliaia di anni luce di distanza
Gli umani hanno assistito a dozzine di supernove
ma erano tutte distanti migliaia di anni luce.
Apparivano come nuove stelle, alcune più brillanti della Luna,
brillando per alcune settimane per poi sparire.
Al di là della bellezza, a questa distanza non fanno granché.
Stadio 2: 300 anni luce di distanza
Le cose cambiano quando una supernova è a circa 300 anni luce di distanza.
Possiamo aspettarcene una così vicina ogni qualche milione di anni.
Una singola stella che dona al cielo notturno
un inquietante bagliore crepuscolare.
E sebbene sia abbastanza lontana e tenue da non farci alcun male,
è in grado di colpire la Terra.
A questa distanza, è come essere colpiti
dalle ultime deboli ondate dello tsunami stellare.
Non così forti da causare danni, ma comunque percepibili.
Anzi, sappiamo che negli ultimi 10 milioni di anni
diverse supernove hanno colpito la Terra da questa distanza
perché è possibile trovare isotopi radioattivi del ferro
in rocce e sedimenti sui fondali oceanici.
Inoltre, queste supernove nei pressi del Sistema Solare
hanno ripulito una sacca di spazio di 1000 anni luce chiamata “Bolla Locale”.
Hanno spazzato via il gas e la polvere interstellare,
generando un denso muro di gas che ora è un vivaio di nuove stelle.
Stadio 3: 150 anni luce di distanza
Una supernova molto più vicina di 300 anni luce
comincia a rappresentare un pericolo reale.
Le stelle hanno campi magnetici molto potenti.
Quando muoiono, lo tsunami della stella defunta
porta con sé molta di questa energia magnetica
intrecciata all’onda d’urto in espansione.
Il potente campo magnetico di questa nube
si comporta come un immenso acceleratore di particelle
che accelera particelle cariche
come protoni, nuclei ed elettroni a velocità estreme.
Abbiamo quindi una nube in espansione
che diffonde radiazioni letali in ogni direzione
molto tempo dopo che la brillante luce dell’esplosione iniziale è svanita.
Se ci fosse una supernova troppo vicina,
ondate di raggi cosmici investirebbero il Sistema Solare per migliaia di anni.
Nonostante la superficie sia protetta dall’atmosfera e dallo strato di ozono,
l’incremento di radiazioni aumenterebbe l’incidenza di tumori e mutazioni.
Non causerebbe un’estinzione di massa ma sarebbe comunque evidente.
Sarebbe impossibile viaggiare nel Sistema Solare
poiché gli astronauti non sopravviverebbero a lungo alle radiazioni.
Non possiamo prevederne con esattezza la gravità,
ma una supernova abbastanza vicina
potrebbe confinarci sulla Terra per generazioni,
forse per migliaia di anni.
E aspettatevi di peggio.
Stadio 4: Meno di 100 anni luce di distanza
Entro i 100 anni luce, le cose si fanno preoccupanti.
Una supernova sconvolgerebbe il clima in modi che ancora non comprendiamo.
Ci aspetterebbe una sequenza di eventi spiacevoli.
Innanzitutto, i fotoni ad alta energia prodotti dall’esplosione
seguiti da decenni di radiazioni portate dallo tsunami radioattivo
causerebbero gravi danni allo strato di ozono,
lo scudo della Terra contro le radiazioni nocive.
Lo strato di ozono assorbe le radiazioni ultraviolette
dissociando l’ozono – O₃ –
in O₂ e una molecola di ossigeno atomico
che poi si ricombinano in un’altra molecola di ozono.
Ma le radiazioni della supernova dissociano le molecole di azoto
che si uniscono all’ossigeno atomico, interrompendo il ciclo
e assottigliando rapidamente lo strato di ozono.
Senza uno scudo contro le radiazioni, chi vive sulla superficie
è esposto agli altissimi livelli di radiazioni UV emesse dal Sole.
L’incidenza dei tumori andrebbe alle stelle
e anche solo stare all’aperto durante il giorno potrebbe essere letale.
L’incremento delle radiazioni arriverebbe ad uccidere la maggior parte
del plancton negli oceani che vive vicino alla superficie
e che è alla base della catena alimentare marina,
causando una estinzione di massa.
Inoltre le radiazioni della supernova inonizerebbero il gas nell’atmosfera,
facendo breccia tra le molecole
ed espellendo gli elettroni dai nuclei, caricandoli elettricamente.
Questi nuclei carichi favorirebbero l’accumulo di vapore acqueo
e quindi la formazione di nubi su tutto il pianeta.
Potrebbero riflettere a tal punto la luce solare
da innescare un’era glaciale.
Anzi, si pensa che l’era glaciale di 2,5 milioni di anni fa
fu causata da una supernova.
Alcuni scienziati sostengono persino che una supernova distante 60 anni luce
potrebbe aver causato l’estinzione di massa del Devoniano
350 milioni di anni fa.
Ma aspettate, c’è di più.
Gli elettroni liberati dalle radiazioni formano un enorme effetto valanga,
– o più semplicemente, fulmini.
La Terra è colpita da alcuni dei peggiori temporali degli ultimi milioni di anni.
In tutto il pianeta, i fulmini causano vastissimi incendi
che avvolgono foreste e coltivazioni, devastano intere città
e danneggiano le reti elettriche e la filiera globale.
Il tutto mentre lo strato di ozono non può più proteggerci dalle radiazioni.
Sebbene gli ecosistemi del passato si siano ripresi da una vicina supernova
dopo migliaia o milioni di anni,
non è detto che la civiltà moderna
sia in grado di incassare un colpo del genere.
Scarsità di cibo, prezzi alle stelle e guerre,
mentre le nazioni lottano per non soccombere al caos.
Le conseguenze più gravi di una supernova così vicina
potrebbero ripercuotersi per centinaia o migliaia di anni,
se non porre fine alla civiltà moderna
oltre a milioni o persino miliardi di vite.
Eppure è probabile che l’umanità sopravviva e si riprenda.
Stadio 5: Meno di 25 anni luce di distanza
Se ci fosse una supernova entro 25 anni luce,
allora saremmo nel suo “raggio mortale”,
dove un’estinzione di massa è quasi garantita.
Probabilmente metà dello strato di ozono verrebbe distrutto,
e sconvolgimenti climatici mai visti devasterebbero la Terra.
Interi ecosistemi verrebbero rapidamente spazzati via dalle radiazioni
mentre incendi su scala globale avvolgono il pianeta.
Accadono tutte le cose già descritte,
ma con molta più violenza e rapidità.
Con cibo sufficiente, qualcuno potrebbe sopravvivere nei bunker per anni,
ritrovando però un mondo devastato e ostile alla vita
per centinaia di migliaia di anni.
L’estinzione umana è estremamente probabile.
Stadio finale: 4 anni luce di distanza
È improbabile essere più vicini di così ad una supernova
data la vastità dello spazio.
Ma gli effetti sarebbero estremi.
Persino a 4 anni luce – la distanza da Alpha Centauri –
una supernova brillerebbe quasi quanto il Sole.
Sarebbe divertente avere due ombre per qualche ora,
ma in pochi giorni la superficie terrestre diventerebbe una sauna,
cuocendosi per settimane fino all’esaurirsi dell’esplosione.
La superficie terrestre brucia, ormai priva di vita.
Persino gli oceani non sono sicuri:
l’enorme quantità di radiazioni in arrivo brucia lo strato di ozono
uccidendo tutto ciò che è esposto alla luce.
Sarebbe la più grande estinzione di massa della storia,
con qualche sopravvissuto solo nelle profondità dei mari e del sottosuolo.
La vita deve sostanzialmente ricominciare da capo.
Conclusione: Quanto dovete preoccuparvi?
Quindi, dovreste preoccuparvi?
No.
Fortunatamente, sono solo una manciata
le stelle che possono esplodere entro 1000 anni luce dalla Terra,
e nessuna è così vicina da rappresentare una seria minaccia.
Ancora meglio, queste stelle non diventeranno delle supernove
per molti milioni di anni.
Quindi voi siete al sicuro.
Ma il futuro remoto rimane un’incognita.
Le stelle orbitano attorno alla galassia, e i nostri discendenti potrebbero trovarsi
pericolosamente vicini ad una supernova.
Ma per allora, si spera che un’umanità molto più avanzata e saggia
sia in grado di trasferirsi in un luogo sicuro.
In ogni caso, stanotte potete dormire tranquilli,
sotto un magnifico cielo stellato.
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