L'arma più pericolosa non è nucleare. | Kurzgesagt

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Trascrizione

È in corso un’incredibile rivoluzione scientifica:

la biotecnologia sta progredendo ad un ritmo straordinario

e ci darà gli strumenti per controllare i processi biologici.

Da un lato curando le malattie più letali,

dall’altro creando virus più pericolosi delle armi nucleari,

in grado di annientare l’umanità.

Cosa sta succedendo?

[Capacità biotecnologiche]

La biotecnologia è sempre più diffusa.

Nel cotone dei vostri abiti,

nei vegetali che mangiate, nel vostro cane.

Gli umani manipolano gli organismi viventi.

Usiamo i batteri per produrre l’insulina,

colleghiamo le protesi ai nostri cervelli

e creiamo enzimi industriali per produrre la carta.

La terapia genica tratta malattie un tempo letali

e produciamo raccolti resistenti al cambiamento climatico.

La nostra padronanza della biologia è cresciuta a tal punto

che poche settimane dopo il primo caso di COVID-19

i laboratori stavano già analizzando quel coronavirus sconosciuto.

Gli scienziati hanno prodotto copie del suo materiale genetico

per creare un vaccino che era pronto per i test

pochi mesi dopo l’inizio della pandemia.

Qualcosa di impensabile anche solo un decennio fa.

A cosa è dovuto questo improvviso progresso?

Beh, è complicato.

In poche parole: quel che era caro è diventato economico

e la conoscenza necessaria si è diffusa liberamente.

Il Progetto Genoma Umana iniziato nel 1990

è stato il primo vero tentativo di sequenziare l’intero DNA umano.

È stato ultimato 13 anni e 3 miliardi dollari dopo.

Allora il costo per decodificare il genoma umano

era sceso a circa 100 milioni di dollari.

Oggi è circa 100.000 volte più economico,

costando circa 1000 dollari.

Com’è possibile?

Convertire il DNA in dati informatici per poi studiarli

era un lavoro davvero noioso

che richiedeva agli esperti circa tre anni di lavoro manuale.

Oggi richiede circa due settimane

ed è quasi completamente automatizzato.

Se la biotecnologia era un’esclusiva dei laboratori ben finanziati

e con i migliori esperti del settore,

ora è accessibile all’impegno occasionale di centinaia di migliaia di persone.

Ma ad aver accelerato il processo

è stata soprattutto l’ampia e libera condivisione della conoscenza.

Ora serve circa un anno per diffondere le innovazioni

nei laboratori di tutto il mondo,

qualche anno per essere alla portata di chiunque abbia una formazione

e poco più di un decennio per vederle nei laboratori delle scuole superiori.

È come se un centro di assistenza fosse in grado di costruire un iPhone 11

con pezzi trovati qua e là,

e che tra i compiti a casa delle superiori ci fosse la costruzione di un iPhone 5.

Non una versione casalinga: quello vero.

È quello che sta accadendo nel settore biotecnologico.

È una vera rivoluzione.

Stiamo acquisendo conoscenze ad un ritmo senza precedenti,

e metterle in pratica è sempre più rapido ed economico.

A questo ritmo, le prospettive per l’umanità sono ancora più eccezionali.

Trattamenti salvavita, raccolti miracolosi,

e soluzioni a problemi che ora non riusciamo neanche ad immaginare.

Ma sfortunatamente il progresso ha anche dei risvolti negativi.

Può essere usato per scopi benefici ma anche per scopi malevoli,

involontariamente o di proposito.

[E se poteste costruire una bomba nucleare nel vostro garage?]

Per quanto la biotecnologia possa fare del bene,

nel prossimo futuro potrebbe facilmente uccidere milioni di persone,

nel peggiore dei casi centinaia di milioni.

Peggio di qualsiasi bomba nucleare.

Il mondo sa quanto velocemente si è diffuso il nuovo coronavirus.

Non siamo ancora sicuri se sia di origine naturale

o se sia stata la fuga accidentale da un laboratorio:

è ancora oggetto di dibattito scientifico.

Comunque sia, sono morte almeno 7 milioni di persone.

E si trattava di un virus relativamente debole,

che non causava una malattia grave nella maggior parte degli infetti.

Ma in futuro le cose potrebbero cambiare.

Qualunque sia l’origine dell’ultima pandemia,

la prossima potrebbe essere tutta colpa nostra.

Molte attività nel campo biotecnologico potrebbero avere questo esito.

Innanzitutto per quanto è facile manipolare virus pericolosi.

Migliaia di scienziati possono ordinare online

i dati genetici di campioni di virus infettivi per compiere degli esperimenti.

Nel 2023, assemblarli in un virus artificiale

costa come un’auto nuova,

compresa l’attrezzatura da laboratorio.

Contemporaneamente, altri scienziati cercano i virus

che si nascondono in natura, come nei pipistrelli o nelle scimmie.

Lì fuori probabilmente è pieno di virus potenzialmente letali.

I cacciatori di virus portano i campioni nei laboratori

per capire quanto è probabile la loro diffusione tra gli umani

e per catalogare la minaccia.

Quando un biologo scopre un nuovo virus

di solito pubblica i suoi dati genetici.

Le riviste amano divulgare le descrizioni di virus potenzialmente pericolosi.

Altri laboratori vanno oltre e rendono i virus più pericolosi.

Combinano e mutano virus diversi

per scoprire quali mutazioni favorirebbero la diffusione tra gli esseri umani

o li renderebbero più letali della forma originale.

E, di nuovo, questi risultati sono pubblici.

Il tutto mentre il DNA sintetico

e l’attrezzatura per ricostruire questi virus

vengono venduti online a chiunque e quasi senza controlli.

Dato che gli strumenti biotecnologici sono sempre più economici e facili da usare

e i dati sui virus pericolosi continuano a moltiplicarsi

è solo questione di tempo prima che uno scienziato benintenzionato

condivida le istruzioni per l’equivalente virale di una bomba nucleare,

un super-germe che causerebbe milioni di morti.

E che qualcuno le usi.

Magari qualche malintenzionato,

magari qualcuno irresponsabile o distratto.

Stiamo creando un ambiente in cui è sempre più facile

creare un’arma batteriologica in garage.

È inquietante.

Il mondo precipiterebbe in una crisi senza fine

per l’emergere continuo o simultaneo di nuove pandemie

che uccidono gran parte della popolazione mondiale,

causando danni inimmaginabili alla civiltà umana

e cancellando secoli di progresso.

[Cosa possiamo fare?]

[Cosa possiamo fare? In realtà, molto]

Non è la prima volta che affrontiamo una sfida simile

e non siamo indifesi: pensate alla tecnologia nucleare.

Qualcosa di estremamente potente e pericoloso

con enormi pro e contro.

L’energia nucleare è nata dai programmi bellici

e quindi i creatori sono sempre stati consapevoli dei possibili abusi.

Fin da subito è stato ovvio che le conoscenze della materia

e l’accesso alla tecnologia

dovevano essere gestiti con la massima cautela.

È stata data grande importanza al tracciamento del materiale radioattivo

o al fatto che le nazioni non celino obiettivi bellici dietro programmi civili.

Ci sono stati degli errori,

ma tenendo conto che al momento sono attivi 411 impianti nucleari

possiamo ritenerci molto soddisfatti.

Un ricercatore non si sognerebbe di condividere i dati

per costruire dei macchinari per la fabbricazione delle bombe.

Non c’è motivo per non gestire allo stesso modo

gli aspetti più pericolosi della biotecnologia.

Gli esperti hanno identificato tre elementi chiave.

Per prima cosa, dobbiamo ostacolare la prossima pandemia letale

migliorando la gestione dei virus pericolosi.

I loro dati genetici dovrebbero essere considerati una “infohazard”:

un’informazione potenzialmente pericolosa per la società

se condivisa senza precauzioni.

In altre parole, vietare il libero acquisto online di DNA pericoloso.

E quando questo avviene, tracciarlo

così da rendere molto complicato l’accesso malevolo al materiale critico.

Il passo successivo è rilevare il pericolo

diventando consapevoli di quali sono i virus in circolazione

che si diffondono rapidamente tra gli esseri umani.

Dei laboratori dotati di rilevatori di virus nelle aree popolate

potrebbero monitorare cosa avviene nel micromondo.

Se dei microorganismi di diffondessero in modo repentino,

saremmo pronti a sfoderare le adeguate contromisure.

Ovvero l’ultima fase: la distruzione.

Serve una sorta di macchinario

che distrugga ogni minaccia pandemica

prima che questa vada fuori controllo.

Potremmo riuscirci grazie a strumenti attualmente in fase di sviluppo

come i nanofiltri che rimuovono i pericoli dall’aria che respiriamo

o speciali lampade UV che uccidono ogni virus

prima che abbia la possibilità di trasmettersi.

E, ovviamente, dobbiamo velocizzare ulteriormente lo sviluppo dei vaccini.

Raggiungendo questi tre obiettivi

in futuro avremo buone possibilità di evitare una catastrofe pandemica.

La biotecnologia, come ogni tecnologia entusiasmante e potente,

non è intrinsecamente buona o cattiva.

Può rivelarsi straordinaria in entrambi i sensi.

Possiamo ambire ad un futuro dove abbiamo il controllo della biologia.

La nostra biologia,

quella delle piante e degli animali attorno a noi

e la biologia del micromondo.

Usiamola per creare un futuro

dove pandemie e malattie sono state sconfitte una volta per tutte.

Questo video è stato supportato da Open Philanthropy.

Se volete contribuire al mondo in cui vivete,

c’è la guida per lavorare nel settore del rischio biologico di 80,000 Hours,

un’organizzazione non-profit che aiuta a trovare carriere

che affrontano i principali problemi dell’umanità nel modo più efficace.

Trovate un link e gli approfondimenti nella descrizione e tra le fonti.

Oltre a quella per il rischio biologico, ci sono molte altre guide.

Fateci raccontare uno dei momenti più imbarazzanti nella storia di Kurzgesagt.

È una storia niente male.

Qualche anno fa abbiamo postato sui social l’immagine di un finto albero evolutivo.

Solo per postare qualcosa di carino, senza pensarci troppo.

Ma abbiamo scherzato con i birb sbagliati.

Ci avete scritto subito migliaia di messaggi

per dirci quanto fosse scientificamente inaccurata.

Non avevamo capito quanto prendevate sul serio tutto ciò che pubblicavamo,

definendo nuovi standard per la nostra ricerca e il processo di fact-checking.

Ci siamo rimasti malissimo.

Volevamo essere migliori di così!

L’abbiamo rimossa e abbiamo contattato degli esperti

per poi passare centinaia di ore tra ricerche e illustrazioni

sviluppando un metodo per visualizzare le relazioni tra le specie

che prima non esisteva.

Una Mappa dell’Evoluzione per scoprire

il vostro grado di parentela con un lemure volante.

Approvata dagli esperti.

Fieri del risultato e data la mole di lavoro investita,

l’abbiamo trasformata in un poster.

E da lì è emersa una nuova visione:

vendere le migliori infografiche e i migliori poster scientifici del mondo.

Ad oggi abbiamo progettato quasi 100 poster

vendendone quasi mezzo milione,

ognuno creato con amore, cura e molta attenzione ai dettagli.

E tutto perché ci avete messi in discussione.

Grazie mille per averlo fatto,

e per supportare le nostre idee strampalate

e il nostro merchandise, anch’esso un po’ strampalato.

È grazie a voi se possiamo pubblicare video gratuiti per tutti

e dedicare centinaia di ore ai nuovi concept

per suscitare curiosità nelle persone di tutto il mondo.

Grazie mille per far parte della nostra visione.

Non potremmo farlo senza di voi.