Passeggiamo - Il meglio della stagione 1

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[INTRO MUSICA]

Sam Sanchez: Questo è Time To Walk, dove alcune fra le persone più interessanti e motivanti condividono storie, foto e canzoni che hanno influenzato le loro vite. Nella prima stagione di Time to Walk abbiamo avuto modo di ascoltare ospiti speciali fra cui attivisti, attori, musicisti, un pilota di automobili e persino una ballerina classica. Questo episodio speciale è una raccolta di momenti memorabili. I quali includono lezioni di vita, perle di saggezza e spunti di riflessione. L’episodio contiene un incoraggiamento da parte dell’attrice e attivista Jane Fonda, alcune idee dello scrittore Ibram X. Kendi, un divertente sguardo al dietro le quinte con la star della musica country Dolly Parton, e molto altro. E come in tutti gli episodi di Time to Walk alle storie seguirà musica ritmata che ti terrà in movimento. Ascolterai stralci delle canzoni preferite dei nostri ospiti e saprai perché ogni brano significa tanto per loro. Questo episodio è una grande occasione per scoprire ospiti di Time to Walk che potresti esserti perso o per farti venire voglia di riascoltare un episodio che ti è piaciuto. Puoi trovarli tutti nell’ app Workout dell’Apple Watch. Naviga fra gli episodi toccando il menu nell’angolo in alto a destra dell’immagine Time to Walk. Puoi anche navigare e scaricare gli episodi nel tuo Watch dall’app Fitness del tuo iPhone. E per la seconda stagione di Time to Walk sono in arrivo altri entusiasmanti ospiti.

Anderson Cooper: Ognuno vede le cose da un certo punto di vista, e credo sia molto importante chiedersi ogni tanto, “E se mi sbagliassi? Se il modo in cui vedo questa cosa fosse sbagliato?” Nella mia vita cerco sempre di rimanere totalmente aperto a questa possibilità. Forse dovrei uscire da me stesso, mettermi un po’ nei panni di questa persona e vedere la realtà attraverso i suoi occhi. Credo che questa sia la cosa che maggiormente mi ha aiutato a diventare un giornalista. Fare domande non è una cosa che mi viene facilmente. Sono terribilmente timido. Ma per capire qualcun altro, per capire come una persona affronta la vita, per comprendere su cosa una persona basa le proprie scelte, credo sia una cosa estremamente utile.

Jane Fonda: Tendo ad essere una persona solitaria. Ho… ho molta difficoltà a incontrare persone nuove, ma durante quei quattro mesi a Washington D.C. con i Fire Drill Fridays, dove non facevo altro che incontrare gente che non conoscevo, ho superato questa cosa. Non ho mai abbracciato così tante persone in vita mia. E anche se questi sono tempi difficili e turbolenti, so che sto facendo del mio meglio, e non sono più depressa. Sono fiera di aver superato alcune delle mie paure e di aver seguito l’ispirazione iniziale. Quindi se ti senti depresso, agisci come puoi. Fa qualcosa che ti faccia sentire che stai facendo la differenza perché, credimi, la farai.

Jon M. Chu: A quel tempo non ci pensavo ma, sai, credo che spesso cerchiamo l’ispirazione oltre la nostra realtà, quando in effetti ciò che ci ha resi quelli che siamo, la comunità che ci circonda, la fonte che ci ha istillato il bisogno di agire, è proprio davanti a noi. Quindi se stai osservando la tua vita, i tuoi bisogni e stai cercando ciò che ti può dare quel potere, ti consiglio di cercare nella tua comunità perché penso che ti abbia già dato tanto e che abbia ancora tanto da darti.

Ibram X. Kendi: Penso che non vi sia altra scelta se non credere di poter fare l’impossibile. E fare l’impossibile significa superare l’avversità che ci si para davanti, o che si para davanti a noi come società, perché l’alternativa è letteralmente morire o essere feriti. Desidero solo incoraggiare le persone. Voglio far capire loro che quando si perde la speranza non si può che perdere. Ma se si riesce a credere di poter fare l’impossibile, allora si passa il resto della vita a provarci.

Draymond Green: Per quanto si possa provare a compiacere tutti, ci sarà sempre qualcuno a cui non piace ciò che fai, qualunque cosa sia. Vuoi startene lì ad analizzare tutto quello che pensano di quello che fai? Non ha alcun senso. Non ha importanza quello che una persona pensa di ciò che vuoi fare. Fa’ ciò che ti gratifica. Fa’ ciò che ti fa stare bene. Fa’ ciò che ti fa sentire completo, realizzato, perché in fin dei conti questa è la cosa importante.

Min Jin Lee: Per coloro fra noi che non hanno trovato la loro voce per parlare, per scrivere, o persino la loro voce fisica, esiste un conforto perché, secondo la mia esperienza, le persone silenziose sanno dare un grande contributo alle loro comunità. So che il mondo è un posto difficile per gli introversi. Ma penso che parlare, scrivere ed esprimersi sia un modo per far fronte alle difficoltà della vita. Non sempre si riesce a superarle, ma credo sia possibile gestirle attraverso l’espressione.

Anthony Ramos: è incredibile come nella vita si riesca a dire di sì a cose che non si capiscono appieno. “Non capisco perché sto dicendo di sì. Non so come ci riuscirò”. Si dice semplicemente di sì. Penso sia stata la mia disponibilità a dire di sì alle cose che non capivo appieno o a ciò che mi faceva più paura a portarmi alcune delle benedizioni più belle che ho mai ricevuto.

Malcolm Gladwell: Avevo una concezione della gioia completamente sballata, gioia non significa fare qualcosa in maniera eccellente. Gioia significa essere coinvolto in qualcosa che ti dà piacere, a qualsiasi livello tu voglia farla. La corsa è tornata al… vicino al centro della mia vita, di nuovo, ma ora ho fatto pace con il fatto che non sono bravo come un tempo. Ho 57 anni. Non vinco le gare. Insomma, sono arrugginito. Posso correre solo per tre giorni a settimana. Ma ora capisco che il punto non è essere grandi. E una volta che accetti il fatto che il punto non è essere grandi, di fronte a te si apre un mondo di felicità.

Kesha: Ho capito che non importa se si vince o si perde. Posso guardarmi indietro e dire, “Mi sono fatta avanti”. Credo che nella vita la cosa più difficile a volte sia farsi avanti di fronte alle cose che ci spaventano. Non si tratta di non avere paura. Si tratta di non lasciare che la paura vinca, si tratta di soppesare i vantaggi, le gratificazioni e la sicurezza della situazione. E se una cosa è sicura, e farla ti fa sentire orgoglioso di te, allora corri il rischio, con tutta l’ansia che questo comporta. Essere ansiosi va bene. A volte rende le cose migliori, perché significa che ci tieni.

Ruby Bridges: Dobbiamo sperare che stiamo andando verso il meglio. Altrimenti perché facciamo quello che facciamo? Non dovremmo mai essere persone senza speranza. Non sarà una battaglia facile. Non lo è mai. Ma abbiamo tutti la responsabilità di lasciare questo posto meglio di come l’abbiamo trovato.

Uzo Aduba: Non è questa la fede? Credere in qualcosa che non si può vedere o toccare? Non posso vederla ora, ma so cosa ho visto, so come il mio cuore e la mia vita sono cambiati da quel momento. Bisogna sempre credere, bisogna lasciare anche il più piccolo spazio per la speranza, in qualsiasi cosa. Non solo nel lavoro, nella vita, con la famiglia, ma in tutto. Le cose possono sembrare difficili. Ma c’è sempre del buono. Alla fine le cose si risolvono sempre e andrà tutto bene.

Shawn Mendes: “Wonder” è la perla del mio album, amo moltissimo questa canzone perché mentre la scrivevo mi suonava come una lezione: “Posso dire come mi sento, oppure ho paura di ciò che penserà la gente?” Ed è… credo che a oggi sia una delle mie canzoni preferite, perché per quante volte la ascolti mi ricorda sempre di pensare “Devi… devi essere te stesso. Devi essere libero e concederti di essere libero”.

[MUSICA - DISSOLVENZA IN ENTRATA]

E ho… ho capito che più parlo della mia verità, più la gente vi si identifica e ne viene toccata.

[MUSICA - “WONDER” DI SHAWN MENDES]

Wanda Sykes: Sade, oddio. Amo tantissimo Sade. Una volta sono andata a un concerto di Sade, e il giorno dopo mi sono data felice. Ho chiamato il mio capo e gli ho detto “Senti, sto bene. Non sono malata. Sono solo troppo felice per venire a lavoro oggi. Esistono le assenze per felicità?” E lui: “Sai che ti dico? Resta a casa, se hai avuto le palle per darti felice ed essere così franca, voglio che tu ti goda questa giornata.” E io: “Beh, ok, d’accordo”.

Ma “Keep Looking” è proprio una grande canzone, e se ti stai buttando giù, e hai bisogno di cambiare…

[MUSICA - DISSOLVENZA IN ENTRATA]

… ascolta questa. Sì. “Keep Looking”.

[MUSICA - “KEEP LOOKING” DI SADE]

Nick Jonas: Quando ero ragazzino mi esibivo a Broadway, mi piacevano molto i musical e spettacoli come “Les Mis”, “A Christmas Carol” e “Annie Get Your Gun.” Vivevo e respiravo quella musica. Poi mio padre mi ha fatto ascoltare tutta la sua musica e in un certo senso mi ha dato un’educazione. Il primo artista in cui mi sono immerso è stato Stevie Wonder, con il quale ho avuto la fortuna di esibirmi qualche volta, e con cui ho potuto trascorrere del tempo. Nei miei primi anni, durante la mia scoperta della musica, questa canzone divenne incredibilmente importante. Si chiama “Overjoyed”.

[MUSICA - “OVERJOYED” DI STEVIE WONDER]

Misty Copeland: Questa canzone rappresenta meravigliosamente l’amore Nero. Credo esprima splendidamente come la gente Nera possa avere rapporti intimi, amorevoli e affettuosi quando i due partner sono sullo stesso piano. Sento che questa canzone riesce a esprimere molto bene questo aspetto. E la canzone è “Best Part” di H.E.R.

[MUSICA - “BEST PART” DI H.E.R.]

Bubba Wallace: Man mano che vado avanti nella vita sento che ho bisogno di riascoltare alcune di queste canzoni per comprenderne meglio il significato, perché il mio ascolto rimane sulla superficie, alla loro atmosfera divertente, rilassata. Questa canzone si chiama “Losers” dei The Weeknd, con la partecipazione dei Labrinth. Sono sempre stato un grande fan di questo artista e della direzione che ha preso con la sua musica.

[MUSICA - “LOSERS” DI THE WEEKND (FEAT. LABRINTH)]

[DOLLY PARTON CANTA UNA STROFA DI “9 TO 5”]

Dolly Parton: Senti questo suono? Beh, sono le mie unghie acriliche. È così che ho scritto la canzone “9 to 5”.

[DOLLY PARTON TAMBURELLA CON LE UNGHIE]

Pensavo suonassero come una macchina da scrivere. E visto che quel film parlava di donne sul posto di lavoro, lavoravo sul set, osservavo quello che succedeva, e ogni giorno me ne venivo fuori con una strofa nuova. Di sera tornavo nella mia stanza di hotel, prendevo la chitarra, registravo, e dopo un paio di mesi è nata una canzone. Naturalmente ho fatto venire tutte le ragazze del set allo studio di registrazione per cantare i cori, mentre io suonavo le mie unghie. Anche sul disco c’è scritto “Unghie by Dolly”. Tutti mi chiedono sempre di fare questo suono. Naturalmente ci vogliono delle unghie acriliche. Le unghie vere non vanno bene. Ci vogliono quelle finte.

[MUSICA - “9 TO 5” DI DOLLY PARTON]

[TEMA MUSICALE]

Anderson Cooper: Grazie per esserti preso il tempo di camminare con me oggi.

Min Jin Lee: Grazie per esserti preso il tempo di camminare con me oggi.

Anthony Ramos: Grazie per esserti preso il tempo di camminare con me oggi.

Kesha: Grazie per esserti preso il tempo di camminare con me oggi.